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Unità Pastorale di Botticino

Le parole sono pietre! Stampa E-mail
Scritto da administrator   
Le parole sono fonte di malintesi con diceva Saint Exupery nel Piccolo principe
Le parole danno risonanza ai nostri preconcetti, alle nostre simpatie ed antipatie , con le nostre parole innalziamo, ma molto più spesso demoliamo gli altri.
Dobbiamo innanzitutto imparare a distinguere di chi è il problema, quindi cercare di affrontarlo e risolverlo nel miglior modo possibile , tenendo presente che la scuola non è un reality dove tutti fingono di vivere situazioni concrete accuratamente costruite, la scuola non è un’aula di tribunale dove per forza deve essere condannato un colpevole, la scuola è un ambito EDUCATIVO dove i” buoni “convivono con i “cattivi” e dove ogni fatto va ripensato e ribaltato in termini di acquisizione di consapevolezza , di spirito critico, di responsabilità individuale. Quando i nostri ragazzi impareranno a loro spese,come si vive, senza il solerte soccorso di genitori accaniti giudici, soprattutto dei mali altrui?
Mi piace qui ricordare le parole di don Canobbio che parlando ai gestori delle scuole cattoliche così si esprime :
 a scuola ci sono persone , non clienti da accontentare, la nostra attenzione, i nostri sforzi vanno quindi rivolti ai valori che stanno alla base del nostro fare scuola.
La grande sfida educativa oggi ci interpella su tre tipi di azione:
- educare all’ESSENZIALE che significa aiutare i ragazzi a fare unità: moltiplicare le proposte frantuma l’”intelligere” e rende più fragili. La persona salda e fedele si costruisce attraverso l’impegno su qualcosa di stabile
- educare al SENSO CRITICO, cioè cercare le ragioni di quello che si fa e si dice, facendo capire i percorsi più dei risultati , diversamente rischiamo di avere semplici ripetitori. Tutte le discipline hanno una loro logica che va fatta capire, e ciò ha una notevole ricaduta sulla costruzione della persona che deve sapere perché dice una cosa e l’altro ne afferma un’ altra. Questo rende capaci di dialogo, di cittadinanza alla quale ci si educa giorno per giorno, affrontando le diverse situazioni positive e negative che la vita ci offre. Non bisogna quindi aver fretta di arrivare ai risultati senza aver compreso i percorsi … e questo ci aiuterà a rendere meno esasperante la convivenza con la diversità.
- educare al SENSO COMUNITARIO : nella scuola “supermarket” la dimensione comunitaria è in ribasso , ognuno persegue un suo obiettivo , se in una scuola si permette ai genitori di decidere i compagni dei figli vengono selezionate le relazioni e ciò non educa alle relazioni “ampie” quand’anche fossero conflittuali .Nelle scuole cattoliche la preoccupazione fondamentale dovrebbe essere quella di educare a una cittadinanza di persone con tutto ciò che comporta il significato di questo termine. E’ in gioco l’idea stessa di società .
E chi non è d’accordo? Bè evidentemente ha sbagliato scuola!
Domenica Busi


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