Dal 31 ottobre 2009 il corpo di Sant’Arcangelo è composto definitivamente nella Basilica-Santuario e collocato nella navata sinistra in un altare appositamente allestito per accogliere l’urna  dello scultore  Cesare Monaco. Sovrastante ad essa è collocata l’artistica tela, in cui staglia maestosa la figura del santo, opera del pittore americano Yuros. Alcune parti del corpo del santo sono rimaste, come reliquie, nella Casa Madre delle Suore Operaie.
Don Arcangelo ora è tornato nella sua casa, in mezzo alla sua gente di cui è stato  presenza, riferimento e testimone. Lo sguardo che innalziamo a Lui per incontrare nei suoi occhi la paternità, stabilisce reciproca relazione di domande e risposte.
Se il cuore è “sede dell’amore”, Sant’Arcangelo ci dice che è sempre l’ora dell’amore, oltre la tirannia del tempo e lo scadere di appuntamenti. L’amore è l’unico bene che cresce, quanto più lo si dona, senza contare e senza calcolare. Egli è pronto ad intervenire e perorare, davanti a Dio, ogni nostra richiesta, a lenire ogni pena, a donare luce, conforto e consolazione per ogni nostra stanchezza, a dare bene  e compassione per ogni fatica e perplessità. Abbiamo fiducia, preghiamo e coltiviamo una tenera devozione, avviciniamoci a Lui per conoscerlo e perché interceda presso Dio, accogliendo e benedicendo ogni nostro intervento. Non delude!
Soprattutto è attento alle famiglie, ai bambini e ai lavoratori. E’ ormai con noi e per noi.