Decreto del vescovo di Brescia |
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Scritto da Don Raffaele
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IL TESTO DEL DECRETO DEL VESCOVO DI BRESCIA Attentamente considerato il lungo periodo di applicazione in diocesi del decreto vescovile di mons. Bruno Foresti del 4 maggio 1992, in relazione alla disciplina delle Messe plurintenzionali in diocesi, e preso atto che in molte parrocchie il regime eccezionale e restrittivo previsto dal decreto vescovile si è trasformato in prassi pressoché ordinaria, in caso di eccedenza di intenzioni per la celebrazione di SS. Messe; preso atto che la disciplina generale stabilita dal decreto Mos Iugiter della Congregazione per il clero del 1991 ha ribadito in materia il tenore vincolante del can. 948 e la ferma precedenza del principio della solidarietà verso sacerdoti e diocesi sprovviste di intenzioni, prima di concedere il permesso di messe plurìntenzionali; considerato che ormai da tempo presso l’Ufficio SS. Messe della Promotoria della nostra Curia diocesana non vengono più depositate intenzioni come esercizio di solidarietà e carità verso sacerdoti e/o diocesi in necessità; sentito il parere del Consiglio episcopale e del Consiglio presbiterale, in virtù delle facoltà ordinarie, decreto che a partire del 1° gennaio 2010 sia vigente in diocesi la seguente disciplina, abrogando ogni altra normativa e consuetudìne ad essa contraria: non saranno più concesse alle Parrocchie nuove autorizzazioni o rinnovi di autorizzazioni per la celebrazione di Messe plurintenzìonali a partire dal 1° gennaio 2010. Eventuali intenzioni già raccolte nelle parrocchie autorizzate per la celebrazione di Messe plurìntenzionali dovranno essere regolarmente soddisfatte durante l’anno solare 2010. Nelle parrocchie in cui vi è eccedenza dì intenzioni il parroco è invitato a versare dette intenzioni presso la Promotoria della Curia diocesana, aiutando i fedeli a comprendere il profondo significato ecclesiale di un tale gesto di comunione e carità verso la Chiesa locale e universale. Non è contraria alla suddetta disciplina la prassi presente in alcune parrocchie di raccogliere, in occasione di una celebrazione solenne, delle intenzioni per SS. Messe, informando prima i fedeli, al fine di destinarle direttamente alle Missioni o per altri bisogni della Chiesa universale. Infine, ribadendo il valore del principio già espresso nella nota a margine del citato decreto di mons. Foresti del 1992, sì ritiene opportuno che la citazione del nome del defunto venga omessa nel canone durante la celebrazione delle Messe prefestive e festive, al fine di favorire nei fedeli una partecipazione sempre più responsabilmente comunitaria. Dispongo che il presente decreto resti esposto nelle bacheche delle chiese dì ogni parrocchia per almeno sei mesi. +Lucìano Monari
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