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Unità Pastorale di Botticino

Quando la Chiesa si fa scuola… anche a Botticino Stampa E-mail

Lettera degli insegnanti della scuola Don Orione alla comunità

 Parità e libertà di scelta sono le due condizioni indispensabili che vanno tenute presenti se si vuole avviare una qualsiasi discussione sulla scuola cattolica: parlare d’altro significa spostare l’attenzione da quello che è il nucleo centrale del discorso, fraintenderne l’essenza, distruggere anziché costruire.
 Schierati per onestà intellettuale contro il pregiudizio, il pettegolezzo e le cieche prese di posizione ideologiche e politiche, riteniamo che in questo paese, come altrove, molto si potrebbe evitare prendendo il metodo proposto da tanto tempo, d’osservare, ascoltare, paragonare, pensare, prima di parlare. Ma parlare, questa cosa così sola, è talmente più facile di tutte quell’altre messe insieme, che anche noi, dico noi uomini in generale, siamo un po’ da compatire ( A. Manzoni,  I Promessi Sposi).
 Può sembrare paradossale rivendicare una cosa che esiste già da anni ed è riconosciuta per legge, eppure rivendichiamo la parità: parità non certo scolastica (che di fatto c’è), ma parità di dignità con tutte le scuole del sistema bresciano. Parimenti alle altre siamo criticabili, non più delle altre; parimenti proponiamo conoscenze e metodi, non meno delle altre; parimenti consideriamo principio assoluto il rispetto delle regole.
 Alla luce di queste considerazioni, l’esistenza della scuola cattolica Don Orione  nel territorio botticinese e dell’est bresciano non può non essere ritenuta una ricchezza, poiché garantisce la pluralità e la libertà di scelta, valore fondamentale per l’uomo e la società democratica. Parità non significa, infatti, uguaglianza a tutti i costi: la scuola cattolica è ricchezza proprio perché è diversa: chi crede che la Chiesa, e in questo caso la Parrocchia stessa, possa farsi scuola guarderà con favore alla realtà del Don Orione, sposandone il progetto educativo e di fede.
 Se dunque la parità riguarda in primo luogo l’istruzione, è nel campo dell’educazione che la proposta cattolica si fa più esplicita attraverso l’attenzione alla formazione e all’aspetto umano, e soprattutto nel campo della fede non nascosta, ma annunciata e condivisa in modo semplice e vero (ne sono un esempio la preghiera del mattino e i momenti forti di spiritualità in preparazione del Natale e della Pasqua, nel mese mariano, ad inizio e fine anno). Ci anima insomma l’interesse per l’uomo: lavoriamo perché i ragazzi possano rielaborare il sapere in modo critico alla luce di un’esperienza di fede che fa nuove tutte le cose, perché  se lo studio umano modifica, quello cristiano edifica la vita interiore (Papa Paolo VI, Meditazione sullo studio). L’educazione proposta al Don Orione è, quindi, un’educazione cristiana che si nutre del Vangelo.
 Scienza, fede e psicologia: questo chiede ai propri insegnanti la dirigenza della scuola Don Orione; questo essi mettono nelle loro lezioni. Sul sapere non è il caso di dilungarci in questa sede, ma della fede e della psicologia qualcosa vogliamo dire. Sulla prima facciamo solo osservare che la libertà di testimoniare la propria fede in ogni cosa che facciamo è quanto chiesto da Dio e dalla Chiesa, anche in un contesto scolastico. Per condurre i ragazzi serve, invece, la psicologia, o meglio serve conoscere i ragazzi con amore: non si abbia paura di usare questa parola nella scuola pubblica come in quella cattolica (si rilegga a proposito il finale del Diario di scuola di Daniel Pennac, racconto della sua esperienza da studente somaro ad insegnante efficace: “se tiri fuori questa parola parlando di istruzione, ti linciano.” - “…”- “L’amore.”); non la temano gli insegnanti, non la temano gli studenti, non la temano soprattutto i genitori che chiedono sempre severità e rigore. Se fosse solo un problema di severità, non pensate che sarebbe facilmente risolvibile? Non è così, e ammetterlo richiede una riflessione più profonda e coinvolgente di quanto spesso si abbia tempo e voglia di fare. Il problema è profondo, come l’anima umana. A questo proposito la scuola Don Orione prevede una ricca attività di formazione per i propri insegnanti con incontri con esperti e psicologi per camminare insieme verso la risoluzione dei problemi dei ragazzi e per superare le loro difficoltà.
 Circa il ruolo dell’insegnante ci sentiamo in linea con tutti i professori del mondo: crediamo in una figura umana e professionale che sia guida che edifica, moltiplicatore dei frutti della sapienza con energia e passione, ponte tra l’anima dell’allievo e l’universo; ci spiace, quindi, che tanta paternità professorale non equivalga ad altrettanta fratellanza tra professori di scuole diverse, docenti e dirigenti spesso inclini al giudizio negativo per motivi di interesse personale e non per il bene comune.
 Il nostro messaggio finale si limita ad un appello al buon senso: non si scelga in base al pregiudizio e a questa o quella vox populi, ma alla reale offerta proposta dalla nostra scuola sul campo dell’istruzione, dell’educazione e della fede, considerati naturalmente anche l’aspetto economico (le rette servono per il mantenimento della struttura e gli stipendi del personale) e l’aspetto puramente organizzativo, legato all’orario scolastico e ai servizi, come la mensa e il doposcuola pomeridiano.
 Insomma anche a Botticino la Chiesa si fa scuola, sentitevi liberi di scegliere.

 

 

 

 

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