Unità Pastorale di Botticino

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25° di parrocchiato

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 Il 21 marzo 1912, celebrò solennemente il suo 25° di parroco. Probabilmente sentiva vicina la morte e nell’omelia disse: 

 “Io non avrò molto ancora e non ho nulla da lasciare a Botticino in ricordo. Ma vi è una cosa che vivrà dopo di me e che lascio a voi: mi sono sacrificato per dare il pane ai miei parrocchiani, fabbricando a stento e con grandi fatiche la filanda affinché le figliuole non uscissero dal paese con loro pericolo. Ma questo non bastava perchè l’opera fosse compiuta. Ed ecco anime generose che abbandonano la famiglia e ciò che hanno di più caro per seguire la voce di Dio che le chiama a mettersi tra le operaie, a lavorare con loro, procurando con il buon esempio di essere di stimolo a far amare il lavoro e a non maledirlo. Se tutto ciò continuerà nel timore di Dio e nella fedeltà all’opera, allora le difficoltà saranno, con l’aiuto di Dio, superate, altrimenti io pregherò il Signore che tutto sciolga.”

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